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Cosa fare nel mese di Maggio

PRIME DUE SETTIMANE

Attenzione agli afidi, questo periodo è maggiormente favorevole alla loro moltiplicazione, tratta secondo necessità con il ns prodotto biologico, oltre tutto il profumo d’arancio del trattamento farà pesare ancora meno il fatto di averlo fatto.

Fotofinish x le semine, ritocchi, semine ex novo…. O adesso o mai più, per evitare problemi di malattie funginee e facili infestazioni estive, seminare urgentemente prima dei grandi caldi
TERZA SETTIMANA
Ultimo richiamo per trattamento contro l’oidio di lauri e rose e piante sensibili
Prova ora il video 3d, con link youtube, di progettazione giardini. Organizzare fa rima con pianificare e il tutto è vantaggioso per il cliente, il quale vede una simulazione del risultato da varie prospettive
Psosecuzione trattamenti contro pytophtora dei lauri e photinie
Inizio trattamenti su neanidi di cocciniglie (da ripetere dopo 15 gg). Prodotto totalmente biologico
QUARTA SETTIMANA E RIMANENZA
Attenzione al cancro del cipresso, le condizioni del periodo sono favorevoli al suo sviluppo!
Realizza ora la tua aiuola con erbacee perenni, manutenzione limitata, fioritura varia e protratta durante tutta l’estate
Attenzione alle possibili infestazioni di afidi, il prodotto è totalmente biologico e registrato
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Malattie delle piante

Micostep nuovo fungicida ecologico

Micostep fungicida totalmente biologico a base di un fungo antagonista che previene l’insorgenza di malattie! Anche questo è totalmente biologico e nuovo, funziona in prevenzione con un piano annuale di 4/6 interventi a seconda delle stagioni! Le piogge successive favoriscono l’azione del fungo, penetrando meglio in profondità, infatti agisce sul terreno a livello radicale!

E’ un prodotto ad azione specifica in grado d’influenzare le proprietà chimico-fisiche dei suoli. Stimola lo sviluppo di microrganismi naturali che sono in grado di svolgere azioni benefiche sull’apparato radicale delle piante. Stimolano la crescita radicale e contrastano lo sviluppo di funghi patogeni quali Fusarium, Pythium, Sclerotinia, ecc.
MicoStep è particolarmente indicato per la concia dei semi, bulbi o delle radici e per la bagnatura di cubetti e vassoi alveolari; si consiglia in ogni caso sempre un trattamento precoce.

L’ applicazione non è dannosa per gli operatori ed è rispettosa dell’ambiente. Il loro uso è consentito in agricoltura biologica.
L’impiego combinato con MicoPlus e con TurFeed Pro Biocarb migliora l’efficacia ed incrementa la persistenza nei terreni. Formulazione liquida.

Per informazioni 

Alessandro Piacentini – 347/0563114

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Che fare le prime settimane di aprile ?

PRIMA SETTIMANA

Inizia i trattamenti contro l’oziorrinco. Quest’insetto infatti crea danni alle piante. L’adulto danneggia la lamina fogliare delle piante, nonostante ciò i danni maggiori sono causati dalle larve, le quali si nutrono degli apparati radicali delle piante. Con due trattamenti all’anno si riduce di molto il problema, fino ad annullarlo a distanza di qualche anno. Il prodotto è a base di nematodi, insetti utili antagonisti dell’oziorrinco.

Concimazione prato con concime a lenta cessione.
Inizia con i trattamenti settimanali a base di chelato di ferro per le tue piante acidofile, per questioni di praticità e costo, li lasciamo fare a voi, seguendovi come sempre se necessario!
SECONDA SETTIMANA

Concima le tue piante con il ferro! L’alternativa al post precedente è un concime ferrico molto particolare, costa molto rispetto al classico chelato di ferro ma bastano 2/3 interventi annuali per aumentare la biodisponibilità della pianta contro i 20/25 interventi del chelato che dev’essere dato una volta a settimana senza eccedere nei dosaggi ed evitando le ore più calde delle giornate estive! Inoltre a differenza del chelato, è molto veloce da dare in quanto granulare e soprattutto non macchia i pavimenti, camminamenti e quant’altro.

Inizia i trattamenti biologici contro l’oidio! Con 3 trattamenti cadenziati ogni 15 giorni guadagnerai sia in soldi che in salute, il prodotto, infatti, è totalmente biologico!

TERZA SETTIMANA

Impianti d’irrigazione con foto e video delle condutture sotterranee.

Fare attenzione all’armillaria mellea, fungo difficilmente controllabile presenti in tutti i terreni, ma a volte latente. Ingiallimenti della chioma di cedri sono un chiaro sintomo di questo difficile fungo. Tricoderma harzianum è un fungo antagonista che ne limita lo sviluppo. Anche questo trattamento è totalmente biologico e viene potenziato con l’aggiunta di micorrizze per aumentarne l’efficacia.

Inizio dei trattamenti contro la phytophtora dei lauri e delle photinie. Attenzione agli eccessi idrici, è la causa principale della malatti, l’acqua infatti è un fortissimo veicolante, uno al mese fino ad agosto compreso.

Antigerminello su prato, limita le future infestante! Il prodotto è anche in piccola parte, un concime azotato.

QUARTA SETTIMANA

Realizza il tuo impianto di microirigazione per aiuole con gocciolatori anziché tradizionale ala gocciolante. Risparmio idrico notevole, scopri il vantaggio dell’impianto.

Chi vuole interventire drasticamente sugli oleandri, questo è il momento. Per il primo anno probabilmente si perderebbe la fioritura, ma è un giusto compromesso. Potarlo pesantemente in autunno vorrebbe dire rischiare che la pianta non faccia in tempo a rivegetare in tempo per la stagione invernale rischiandone quindi scottature delle foglie.

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NUOVO SERVIZIO DI CONSULENZA ONLINE

Da oggi abbiamo deciso di introdurre un nuovo servizio per il cliente, la Consulenza Online.

SCOPRI COME

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Malattie delle piante News

Nuovo trattamento biologico contro l’oidio

Proseguiamo questa settimana con un’ articolo sul primo trattamento preventivo contro l’oidio!

Il piano annuale è di n. 3 interventi cadenziati a distanza di 15/20 giorni!

Il prodotto è totalmente biologica, fatto con un’estratto di agrumi, infatti profuma d’arancio! E’ un prodotto nuovo!

 Per informazioni 

Alessandro Piacentini – 347/0563114

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La potatura degli ulivi

Potatura dell’olivo

 Potatura dell'olivo

 Obiet­ti­vi  della po­ta­tu­ra

La po­ta­tu­ra del­l’o­li­vo deve  es­se­re fatta  per rin­no­va­re i   rami pro­dut­ti­vi, eli­mi­na­re il  legno secco o dan­neg­gia­to, fa­vo­ri­re la pe­ne­tra­zio­ne  della luce e del­l’a­ria, so­ste­ne­re la cre­sci­ta ve­ge­ta­ti­va e con­te­ne­re le di­men­sio­ni dell’ al­be­ro. Inol­tre la po­ta­tu­ra delle pian­te adul­te deve ser­vi­re a pre­ve­ni­re un pre­co­ce in­vec­chia­men­to ve­ge­ta­ti­vo dell’ al­be­ro, di­mi­nui­re l’ al­ter­nan­za di pro­du­zio­ne ed   evi­ta­re ma­lat­tie do­vu­te a pa­ras­si­ti.

Tec­ni­che di po­ta­tu­ra
Visto la vasta gamma di va­ria­bi­li in gioco, è chia­ro che non può esi­ste­re un me­to­do unico di po­ta­tu­ra per tutte le si­tua­zio­ni che si pos­so­no pre­sen­ta­re in campo. No­no­stan­te la va­ria­bi­li­tà di ri­spo­ste dell’ al­be­ro agli in­ter­ven­ti di po­ta­tu­ra  è pos­si­bi­le però, in­di­vi­dua­re al­cu­ne linee guida di cui te­ne­re conto per l’e­se­cu­zio­ne della po­ta­tu­ra va­li­de nella mag­gior parte delle cir­co­stan­ze. Ve­dia­mo­le:

– La po­ta­tu­ra deve es­se­re ade­gua­ta all’ età della pian­ta.
– Nel­l’o­li­ve­to non tutti gli al­be­ri de­vo­no es­se­re po­ta­ti ogni anno.
– Si de­vo­no ese­gui­re i tagli gros­si prima di quel­li pic­co­li.
– Si pro­ce­de dall’ alto al basso.
– La po­ta­tu­ra do­vreb­be es­se­re la più ra­pi­da e sem­pli­ce pos­si­bi­le.
– La vi­go­ria dif­fe­ren­te tra le di­ver­se bran­che deve es­se­re cor­ret­ta.
– I tagli che pos­so­no es­se­re ri­man­da­ti al­l’an­no suc­ces­si­vo de­vo­no es­se­re rin­via­ti.

 Si deve inol­tre, te­ne­re conto che l’ in­ten­si­tà di po­ta­tu­ra deve au­men­ta­re con l’età della pian­ta e che le pian­te gio­va­ni vanno po­ta­te poco. Il ta­glio più fre­quen­te che bi­so­gna pra­ti­ca­re è quel­lo di eli­mi­na­zio­ne che con­si­ste nell’ aspor­ta­zio­ne di in­te­ri rami o bran­che. La spol­lo­na­tu­ra dal pe­da­le dell’ al­be­ro, la scac­chia­tu­ra e il ta­glio di ri­tor­no, che ri­du­ce la lun­ghez­za delle bran­che non­ché il vo­lu­me com­ples­si­vo della chio­ma, sono ope­ra­zio­ni da fare con ocu­la­tez­za e con una certa fre­quen­za. Pol­lo­ni, suc­chio­ni e rami che at­tra­ver­sa­no la chio­ma da una parte all’ altra de­vo­no es­se­re eli­mi­na­ti con tagli alla base.

La po­ta­tu­ra deve es­se­re ef­fet­tua­ta nel pe­rio­do che in­ter­cor­re tra la fine dell’ in­ver­no (marzo) e la fio­ri­tu­ra (mag­gio). Co­mun­que, la scel­ta del pe­rio­do bi­so­gna le­gar­la ai ri­schi di ri­tor­no di fred­do. In linea ge­ne­ra­le i tagli de­vo­no es­se­re ef­fet­tua­ti in modo netto. Un ta­glio cor­ret­to deve avere la su­per­fi­cie di ta­glio in­cli­na­ta e li­scia, in modo da far scor­re­re via l’ acqua pio­va­na con minor ri­schio di in­sor­gen­za di mar­ciu­mi o carie del legno. Tra i vari at­trez­zi che si pos­so­no usare per la po­ta­tu­ra si ri­cor­da­no le for­bi­ci, il se­gac­cio, la mo­to­se­ga e le più nuove for­bi­ci pneu­ma­ti­che. Tutti gli at­trez­zi de­vo­no es­se­re man­te­nu­ti con lame  pu­li­te e ben af­fi­la­te, è buona norma ri­pu­li­re fre­quen­te­men­te la su­per­fi­cie di ta­glio ed even­tual­men­te prov­ve­de­re ad una loro di­sin­fe­zio­ne con ipo­clo­ri­to di sodio (la co­mu­ne va­re­chi­na), o alcol eti­li­co al 70%. Di so­li­to dopo la po­ta­tu­ra   non è ne­ces­sa­rio pro­ce­de­re ad al­cu­na di­sin­fe­zio­ne del ta­glio, tut­ta­via il trat­ta­men­to con pro­dot­ti a base di rame serve a ri­dur­re la pro­ba­bi­li­tà d’ in­tro­du­zio­ne di al­cu­ni pa­ras­si­ti  in que­gli oli­ve­ti,  dove la pre­sen­za della  rogna del­l’o­li­vo (Pseu­do­mo­nas sy­rin­gae pv sa­vo­sta­noi) crea spes­so pro­ble­mi.
Una rac­co­man­da­zio­ne fi­na­le è quel­la di te­ne­re conto del tempo im­pie­ga­to per pian­ta nella po­ta­tu­ra, per­chè anche in agri­col­tu­ra  il tempo è de­na­ro, nel dub­bio è me­glio po­ta­re poco che in modo ec­ces­si­vo.

 

Fonte: http://www.rivistadiagraria.org/

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La sabbiatura del prato

A cosa serve la sabbiatura del prato?

La sabbiatura del prato serve per colmare i vuoti creati con i denti della forca o quelli della carotatura.

Come si esegue la sabbiatura del prato?

L’operazione consiste nel colmare questi vuoti con della sabbia silicea di fiume vagliata e lavata, anche senza preventiva bucatura.

Quali sono gli scopi della sabbiatura?

  • Aumentare la percentuale di sabbia nello strato superficiale del prato;
  • favorire la permeabilità idrica;
  • ottenere il diradamento e il sollevamento dello strato di feltro vegetale.
  • migliorare la conformazione e il livello della superficie del prato nei luoghi dove si sono formati solchi
  • aumentare la possibilità di drenaggio evitando ristagni d’acqua.

Con questo intervento si migliora il prato ornamentale e quello sportivo. La sabbiatura annuale è raccomandabile anche per i piccoli giardini per migliorarne l’aspetto estetico.
La quantità da distribuire deve essere almeno di mezzo centimetro su tutta la superficie del prato, stesa in modo omogeneo e rastrellata sulla superficie per favorirne la penetrazione in profondità.

Perchè traseminare ?

La trasemina primaverile dei nostri prati è uno tra i più importanti interventi di manutenzione ordinaria, che consente un notevole incremento della qualità del tappeto, migliorandone la densità e lo stato di salute, anche se rappresenta un’operazione ancora nuova e poco praticata nell’ambito dei prati ornamentali.

La concimazione

La concimazione del prato è la pratica colturale che consente di avere un manto erboso sano, uniforme nel colore e resistente alle avversità. Con la concimazione si procede al fornire all’erba del prato e al terreno tutte le sostanze nutritive di cui hanno bisogno per dare vita a una vegetazione con foglie perfettamente verdi e rigogliose.

Gli interventi annuali variano da 1 a 2 a seconda della condizione dei prati!

Alessandro Piacentini – 347/0563114

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Si apre la stagione…. non trovarti impreparato con la tua area verde……

Si apre la stagione, dacci i tempi tecnici per poter pensare, preventivare e lavorare bene, prepara ora la tua area verde di relax contattandoci per tempo.

Il risultato soddisferà noi che avremo più tempo da dedicarti e te che avrai più tempo x poter valutare.

Preventivi e lavori di corsa, sono sempre approssimativi, spannometrici e non conviene mai a nessuno!!!!”

Chiamaci subito e ti consiglieremo come fare…

 

Alessandro Piacentini – 347/0563114

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Ha nevicato… poi le sorprese…..

Bisogna stare molto attenti al bel manto nevoso, che molto spesso viene considerato utile in quanto spesso si possono verificare attacchi funginei, specialmente da accumuli di neve persistente come:

Il Microdochium nivale (Marciume rosa invernale)

Si tratta di una malattia fungina che si sviluppa tipicamente su tappeti erbosi di Agrostis stolonifera, Festuca arundinacea, Lolium perenne, Poa pratensis e Poa trivialis durante il periodo invernale, quando la superficie è sottoposta a periodiche coperture nevose o durante periodi caratterizzati da basse temperature e pioggia. I sintomi si manifestano con macchie circolari che hanno dimensioni comprese tra 10 e 30 cm di diametro, di colore chiaro o biancastro. Un anello di colore rosa o rosso-brunastro presente sul bordo esterno della macchia è indice dell’attività del patogeno, mentre le foglie infette all’interno si arrotolano e perdono turgore. Il centro della macchia può nuovamente vegetare, e quindi vengono a formarsi degli anelli.

Macchia bruna invernale (Rhizoctonia cerealis)

Si tratta di fungo saprofita che si sviluppa durante il periodo autunnale avanzato ed eventualmente anche in inverno (Novembre-Febbraio), in particolare durante gli inverni miti (temperature minime prossime agli 0° e alto tasso di umidità).

I sintomi sono particolarmente evidenti in condizioni di giornate nuvolose ed umide.

Nelle prime fasi le macchie sono rotonde e di piccole dimensioni, poi si possono allargare sino a raggiungere al massimo 60-70 cm di diametro. È presente un bordo marrone scuro nella parte perimetrale, spesso con della lanugine visibile (micelio fungino attivo).

La crescita dell’alone è piuttosto veloce e, monitorando il prato, si possono avvertire bene i cambiamenti di dimensioni nel corso della giornata. Se numerose, le chiazze possono coalescere le une con le altre, amplificando i sintomi.

Generalmente la patologia non è distruttiva, già dalle prime fasi si notano i ricacci dell’erba all’interno della macchia che risulteranno più vigorosi in condizioni di clima tardo invernale (fine Febbraio-Marzo).

Le piante interessate si riprenderanno comunque velocemente in primavera dopo i primi tagli e la prima concimazione.

È buona norma come al solito mantenere il substrato aerato con bucature, carotature ed effettuare il controllo del feltro tramite arieggiature e sabbiature indicate nella stagione di attiva crescita del prato (in particolare verso il periodo autunnale).

Qualora allo scioglimento della neve, si vedessero macchie strane sul prato, chiamateci che  verifichiamo l’eventuale malattia o meno.

Alessandro Piacentini – 347/0563114

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