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Malattie delle piante News

Nuovo trattamento biologico contro l’oidio

Proseguiamo questa settimana con un’ articolo sul primo trattamento preventivo contro l’oidio!

Il piano annuale è di n. 3 interventi cadenziati a distanza di 15/20 giorni!

Il prodotto è totalmente biologica, fatto con un’estratto di agrumi, infatti profuma d’arancio! E’ un prodotto nuovo!

 Per informazioni 

Alessandro Piacentini – 347/0563114

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La potatura degli ulivi

Potatura dell’olivo

 Potatura dell'olivo

 Obiet­ti­vi  della po­ta­tu­ra

La po­ta­tu­ra del­l’o­li­vo deve  es­se­re fatta  per rin­no­va­re i   rami pro­dut­ti­vi, eli­mi­na­re il  legno secco o dan­neg­gia­to, fa­vo­ri­re la pe­ne­tra­zio­ne  della luce e del­l’a­ria, so­ste­ne­re la cre­sci­ta ve­ge­ta­ti­va e con­te­ne­re le di­men­sio­ni dell’ al­be­ro. Inol­tre la po­ta­tu­ra delle pian­te adul­te deve ser­vi­re a pre­ve­ni­re un pre­co­ce in­vec­chia­men­to ve­ge­ta­ti­vo dell’ al­be­ro, di­mi­nui­re l’ al­ter­nan­za di pro­du­zio­ne ed   evi­ta­re ma­lat­tie do­vu­te a pa­ras­si­ti.

Tec­ni­che di po­ta­tu­ra
Visto la vasta gamma di va­ria­bi­li in gioco, è chia­ro che non può esi­ste­re un me­to­do unico di po­ta­tu­ra per tutte le si­tua­zio­ni che si pos­so­no pre­sen­ta­re in campo. No­no­stan­te la va­ria­bi­li­tà di ri­spo­ste dell’ al­be­ro agli in­ter­ven­ti di po­ta­tu­ra  è pos­si­bi­le però, in­di­vi­dua­re al­cu­ne linee guida di cui te­ne­re conto per l’e­se­cu­zio­ne della po­ta­tu­ra va­li­de nella mag­gior parte delle cir­co­stan­ze. Ve­dia­mo­le:

– La po­ta­tu­ra deve es­se­re ade­gua­ta all’ età della pian­ta.
– Nel­l’o­li­ve­to non tutti gli al­be­ri de­vo­no es­se­re po­ta­ti ogni anno.
– Si de­vo­no ese­gui­re i tagli gros­si prima di quel­li pic­co­li.
– Si pro­ce­de dall’ alto al basso.
– La po­ta­tu­ra do­vreb­be es­se­re la più ra­pi­da e sem­pli­ce pos­si­bi­le.
– La vi­go­ria dif­fe­ren­te tra le di­ver­se bran­che deve es­se­re cor­ret­ta.
– I tagli che pos­so­no es­se­re ri­man­da­ti al­l’an­no suc­ces­si­vo de­vo­no es­se­re rin­via­ti.

 Si deve inol­tre, te­ne­re conto che l’ in­ten­si­tà di po­ta­tu­ra deve au­men­ta­re con l’età della pian­ta e che le pian­te gio­va­ni vanno po­ta­te poco. Il ta­glio più fre­quen­te che bi­so­gna pra­ti­ca­re è quel­lo di eli­mi­na­zio­ne che con­si­ste nell’ aspor­ta­zio­ne di in­te­ri rami o bran­che. La spol­lo­na­tu­ra dal pe­da­le dell’ al­be­ro, la scac­chia­tu­ra e il ta­glio di ri­tor­no, che ri­du­ce la lun­ghez­za delle bran­che non­ché il vo­lu­me com­ples­si­vo della chio­ma, sono ope­ra­zio­ni da fare con ocu­la­tez­za e con una certa fre­quen­za. Pol­lo­ni, suc­chio­ni e rami che at­tra­ver­sa­no la chio­ma da una parte all’ altra de­vo­no es­se­re eli­mi­na­ti con tagli alla base.

La po­ta­tu­ra deve es­se­re ef­fet­tua­ta nel pe­rio­do che in­ter­cor­re tra la fine dell’ in­ver­no (marzo) e la fio­ri­tu­ra (mag­gio). Co­mun­que, la scel­ta del pe­rio­do bi­so­gna le­gar­la ai ri­schi di ri­tor­no di fred­do. In linea ge­ne­ra­le i tagli de­vo­no es­se­re ef­fet­tua­ti in modo netto. Un ta­glio cor­ret­to deve avere la su­per­fi­cie di ta­glio in­cli­na­ta e li­scia, in modo da far scor­re­re via l’ acqua pio­va­na con minor ri­schio di in­sor­gen­za di mar­ciu­mi o carie del legno. Tra i vari at­trez­zi che si pos­so­no usare per la po­ta­tu­ra si ri­cor­da­no le for­bi­ci, il se­gac­cio, la mo­to­se­ga e le più nuove for­bi­ci pneu­ma­ti­che. Tutti gli at­trez­zi de­vo­no es­se­re man­te­nu­ti con lame  pu­li­te e ben af­fi­la­te, è buona norma ri­pu­li­re fre­quen­te­men­te la su­per­fi­cie di ta­glio ed even­tual­men­te prov­ve­de­re ad una loro di­sin­fe­zio­ne con ipo­clo­ri­to di sodio (la co­mu­ne va­re­chi­na), o alcol eti­li­co al 70%. Di so­li­to dopo la po­ta­tu­ra   non è ne­ces­sa­rio pro­ce­de­re ad al­cu­na di­sin­fe­zio­ne del ta­glio, tut­ta­via il trat­ta­men­to con pro­dot­ti a base di rame serve a ri­dur­re la pro­ba­bi­li­tà d’ in­tro­du­zio­ne di al­cu­ni pa­ras­si­ti  in que­gli oli­ve­ti,  dove la pre­sen­za della  rogna del­l’o­li­vo (Pseu­do­mo­nas sy­rin­gae pv sa­vo­sta­noi) crea spes­so pro­ble­mi.
Una rac­co­man­da­zio­ne fi­na­le è quel­la di te­ne­re conto del tempo im­pie­ga­to per pian­ta nella po­ta­tu­ra, per­chè anche in agri­col­tu­ra  il tempo è de­na­ro, nel dub­bio è me­glio po­ta­re poco che in modo ec­ces­si­vo.

 

Fonte: http://www.rivistadiagraria.org/

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La sabbiatura del prato

A cosa serve la sabbiatura del prato?

La sabbiatura del prato serve per colmare i vuoti creati con i denti della forca o quelli della carotatura.

Come si esegue la sabbiatura del prato?

L’operazione consiste nel colmare questi vuoti con della sabbia silicea di fiume vagliata e lavata, anche senza preventiva bucatura.

Quali sono gli scopi della sabbiatura?

  • Aumentare la percentuale di sabbia nello strato superficiale del prato;
  • favorire la permeabilità idrica;
  • ottenere il diradamento e il sollevamento dello strato di feltro vegetale.
  • migliorare la conformazione e il livello della superficie del prato nei luoghi dove si sono formati solchi
  • aumentare la possibilità di drenaggio evitando ristagni d’acqua.

Con questo intervento si migliora il prato ornamentale e quello sportivo. La sabbiatura annuale è raccomandabile anche per i piccoli giardini per migliorarne l’aspetto estetico.
La quantità da distribuire deve essere almeno di mezzo centimetro su tutta la superficie del prato, stesa in modo omogeneo e rastrellata sulla superficie per favorirne la penetrazione in profondità.

Perchè traseminare ?

La trasemina primaverile dei nostri prati è uno tra i più importanti interventi di manutenzione ordinaria, che consente un notevole incremento della qualità del tappeto, migliorandone la densità e lo stato di salute, anche se rappresenta un’operazione ancora nuova e poco praticata nell’ambito dei prati ornamentali.

La concimazione

La concimazione del prato è la pratica colturale che consente di avere un manto erboso sano, uniforme nel colore e resistente alle avversità. Con la concimazione si procede al fornire all’erba del prato e al terreno tutte le sostanze nutritive di cui hanno bisogno per dare vita a una vegetazione con foglie perfettamente verdi e rigogliose.

Gli interventi annuali variano da 1 a 2 a seconda della condizione dei prati!

Alessandro Piacentini – 347/0563114

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Si apre la stagione…. non trovarti impreparato con la tua area verde……

Si apre la stagione, dacci i tempi tecnici per poter pensare, preventivare e lavorare bene, prepara ora la tua area verde di relax contattandoci per tempo.

Il risultato soddisferà noi che avremo più tempo da dedicarti e te che avrai più tempo x poter valutare.

Preventivi e lavori di corsa, sono sempre approssimativi, spannometrici e non conviene mai a nessuno!!!!”

Chiamaci subito e ti consiglieremo come fare…

 

Alessandro Piacentini – 347/0563114

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Ha nevicato… poi le sorprese…..

Bisogna stare molto attenti al bel manto nevoso, che molto spesso viene considerato utile in quanto spesso si possono verificare attacchi funginei, specialmente da accumuli di neve persistente come:

Il Microdochium nivale (Marciume rosa invernale)

Si tratta di una malattia fungina che si sviluppa tipicamente su tappeti erbosi di Agrostis stolonifera, Festuca arundinacea, Lolium perenne, Poa pratensis e Poa trivialis durante il periodo invernale, quando la superficie è sottoposta a periodiche coperture nevose o durante periodi caratterizzati da basse temperature e pioggia. I sintomi si manifestano con macchie circolari che hanno dimensioni comprese tra 10 e 30 cm di diametro, di colore chiaro o biancastro. Un anello di colore rosa o rosso-brunastro presente sul bordo esterno della macchia è indice dell’attività del patogeno, mentre le foglie infette all’interno si arrotolano e perdono turgore. Il centro della macchia può nuovamente vegetare, e quindi vengono a formarsi degli anelli.

Macchia bruna invernale (Rhizoctonia cerealis)

Si tratta di fungo saprofita che si sviluppa durante il periodo autunnale avanzato ed eventualmente anche in inverno (Novembre-Febbraio), in particolare durante gli inverni miti (temperature minime prossime agli 0° e alto tasso di umidità).

I sintomi sono particolarmente evidenti in condizioni di giornate nuvolose ed umide.

Nelle prime fasi le macchie sono rotonde e di piccole dimensioni, poi si possono allargare sino a raggiungere al massimo 60-70 cm di diametro. È presente un bordo marrone scuro nella parte perimetrale, spesso con della lanugine visibile (micelio fungino attivo).

La crescita dell’alone è piuttosto veloce e, monitorando il prato, si possono avvertire bene i cambiamenti di dimensioni nel corso della giornata. Se numerose, le chiazze possono coalescere le une con le altre, amplificando i sintomi.

Generalmente la patologia non è distruttiva, già dalle prime fasi si notano i ricacci dell’erba all’interno della macchia che risulteranno più vigorosi in condizioni di clima tardo invernale (fine Febbraio-Marzo).

Le piante interessate si riprenderanno comunque velocemente in primavera dopo i primi tagli e la prima concimazione.

È buona norma come al solito mantenere il substrato aerato con bucature, carotature ed effettuare il controllo del feltro tramite arieggiature e sabbiature indicate nella stagione di attiva crescita del prato (in particolare verso il periodo autunnale).

Qualora allo scioglimento della neve, si vedessero macchie strane sul prato, chiamateci che  verifichiamo l’eventuale malattia o meno.

Alessandro Piacentini – 347/0563114

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Arriva il freddo… ti sei ricordato di…..

  • Ricordati, se non l’hai fatto di chiudere le piante mediterranee con il tessuto non tessuto;
  • Se non l’hai ancora fatto prevedendo un inverno mite, chiudi e scarica l’impianto d’irrigazione;
  • NON potare olivi, oleandri, rosmarini, mimose, erbacee perenni e piante mediterranee in generale;
  • NON concimare in questo periodo, non ha alcun senso in quanto non viene assimilato!

 

Ricorda inoltre la necessità di bagnare anche durante l’inverno per evitare la disidratazione, non molta acqua e nelle ore centrali, soprattutto se le piante sono sotto coperture o tettoie quindi non avvantaggiate dalle piogge!

 Per domande ed informazioni non esitate a contattarmi.

Alessandro Piacentini – 347/0563114

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Speciale potature di Febbraio

Potatura di piante ad alto fusto, pota ora le tue alberature, tra sopralluogo, preventivo ed accettazione passano dei tempi tecnici, non ridurti a marzo con l’incognita della possibile ripresa vegetativa. Il periodo d’emissione della foglia infatti, è un periodo di grande stress energenico per la pianta, bisogna quindi evitarne uno ulteriore causato dalle ferite di taglio.

Potatura calycanthus, nandine e mahonie, ora hanno finito la fioritura invernale.

Potatura cipressi, potandoli ora limiterai al limite i danni causati dal cancro del cipresso, che si propaga con giornate caldo-umide favorito da ferite di potatura, ricorda che a livello ambientale, in cancro del cipresso è difficilmente contenibile con prodotti biologici, quindi aiutaci a prevenire piuttosto che far interventi pesanti. A te non cambia nulla potarlo adesso o a maggio/giugno, a noi nemmeno, tutti ci guadagnano e le piante restano sostanzialmente inattaccabili (i casi sono comunque sempre molto diversi tra di loro). Per limitarne il contagio utilizziamo una soluzione disinfettante per attrezzi da taglio di sali quaternari d’ammonio, le spore infatti, possono portare il cancro del cipresso da una pianta malata ad una sana tramite il nostro attrezzo!

Trapianti e spostamenti arbusti, è il periodo migliore per farli

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Piantumazione di piante in zolla

Periodo migliore per la piantumazione di piante in zolla, dopo la potatura facciamo una potatura del 30% per anticipare l’autoselezione naturale delle branche che consiste in un normale disseccamento di porzioni di piante corrispondenti dell’apparato radicale tagliando durante il trapianto.

E’ una conseguenza dello stress da trapianto, facendolo noi anticipiamo e selezioniamo noi i rami che risultano peggiori esteticamente